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Dov’è il confine della certezza nel mondo virtuale?

Il mondo digitale e il Metaverso

Se per gli antichi greci oltrepassare le Colonne d’Ercole significava sfidare il limite estremo del mondo conosciuto come concetto geografico e della conoscenza, nell’attuale era tecnologica, internet ha sbaragliato ogni confine fisico, aprendoci la strada a una nuova dimensione dematerializzata da esplorare e da conquistare.
Complice anche l’isolamento forzato a cui ci ha costretto la pandemia globale, oggi l’online non è più percepito come un momento accessorio, ma come un momento sostanziale della nostra vita di lavoratori, consumatori e cittadini.
Soprattutto durante il primo lockdown, s’è verificata una vera e propria invasione dello spazio digitale nel momento in cui le imprese e la pubblica amministrazione hanno dovuto garantire la continuità delle attività produttive e supportare la capillare diffusione della didattica a distanza e del lavoro da remoto.
A seguito di queste improvvise nuove esigenze, l’internet di oggi non è più un puro portale d'informazione e di gioco, ma è il risultato d’un processo disordinato in cui sistemi aperti si sono sviluppati in parallelo con servizi chiusi, perlopiù orientati al consumatore, al cittadino, al lavoratore.
Il mondo digitale di oggi funziona, di fatto, come un parco commerciale in cui ciascun esercizio e negozio utilizza le proprie regole d’accesso, la propria valuta e richiede una propria registrazione utente/password, con grande disagio da parte di utenti che hanno poca affinità con il linguaggio informatico.
Indubbiamente senza questa tecnologia superare due anni di pandemia sarebbe stato ancora più difficile, sia dal punto di vista psicologico che materiale, ma al tempo stesso ne sono emersi con grande evidenza i forti limiti rispetto alle mutate aspettative della società.
Per questa ragione il 2021 è stato un anno di grandi dibattiti attorno al futuro di internet, a quale potrebbe essere la sua evoluzione e a quali caratteristiche dovrebbe avere.
Secondo Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, e secondo i futurologi della Silicon Valley, l’evoluzione di internet si chiamerà Metaverso e porterà l'esperienza sociale digitale a un livello superiore, aggiungendole la dimensione della “compresenza”. Sarà uno spazio virtuale con profondità tridimensionale in cui gli utenti potranno muoversi liberamente, per viverlo ed esplorarlo in un modo molto simile a quello del nostro vissuto fisico.
E se l’idea di partenza del Metaverso era “solo” quella d’una dimensione nella quale visitare luoghi e incontrare persone, oggi la nascita delle blockchains ne ha espanso in maniera straordinaria le potenzialità, rendendo possibili interazioni economiche tra utenti digitali in maniera analoga a quelle che avvengono nel nostro mondo reale.

Nuovi orizzonti

Affinchè il Metaverso sia davvero inclusivo e fruibile per tutti, gli utenti dovranno avere un avatar, ovvero un’unica identità digitale registrata e riconosciuta nelle blockchains, con cui passare tra le diverse piattaforme, portando con sé i propri asset digitali o NFT (certificato digitale univoco, che concede la proprietà d’un file digitale a chi lo possiede) ed eseguendo transazioni con un linguaggio naturale.
L’interoperabilità è considerata una delle caratteristiche del Metaverso più importanti, ed è anche una delle più critiche, considerata l’attuale varietà di piattaforme indipendenti. In verità esistono già esempi di ecosistemi, generalmente chiusi, in cui l’interoperabilità è presente e funziona. Basta pensare ad alcune famose piattaforme di gaming, in cui è consentito un cross-play completo che include diversi sistemi d’identità e metodi di pagamento.
Anche in Italia si contano già diverse startup che utilizzano la tecnologia della blockchain e degli NFT, e sono pronte a fare il loro ingresso nel Metaverso. Si tratta di startup di collezionismo digitale, intrattenimento, cripto arte, mostre fisiche e virtuali, cultura e turismo, criptovalute, moda, e offrono la possibilità d’acquistare ambienti personalizzati per eventi a cui partecipare mediante avatar 3D, ambienti virtuali educativi con vere proprie classi o anche luoghi d’incontro con i propri idoli dello sport, della musica, del cinema e dell’arte. Piattaforme che permettono d’investire nelle opere digitali per comprare o vendere contenuti esclusivi come pellicole, libri, musica, ecc., grazie proprio all’utilizzo di token per certificarne autenticità e possesso.
In un tale mondo di abilità aumentata, con infinite possibilità e libertà creativa liberata, è facile intuire l’enorme potenziale d’una economia del Metaverso.
Nuovi lavori nasceranno con il Metaverso: creatori e sviluppatori d’eventi ed esperienze, così come progettisti dei nuovi spazi virtuali della compresenza, oltre a gestori e responsabili che avranno l’importante compito d’esercitare il controllo sui contenuti e di garantire la certezza e la sicurezza dei nuovi spazi digitali e delle transazioni digitali (compito che il notaio svolge nella realtà materiale e che potrebbe svolgere anche nella realtà virtuale, garantendo certezza e sicurezza). Le design agency si occuperanno di convertire o integrare i nuovi asset digitali nel Metaverso, perché possano essere fungibili, cioè scambiabili e programmabili, o destinati a essere non fungibili (NFT), come elementi unici.
Costruire un sistema per interconnettere questi mondi, garantendo l'interoperabilità di asset e avatar, è un passo fondamentale per l’abilitazione d’un Metaverso condiviso. Questo porterà alla creazione di un nuovo livello di realtà, completamente digitale, con i propri valori e la propria economia, compresa un’espressione di noi stessi che rispecchia quella del mondo reale.